lunedì 7 marzo 2011

Termini Imerese al posto della Fiat negozi e un complesso industriale

A fine anno cesserà di produrre Lancia Ypsilon, poi la Fiat lascerà il posto a un maxi polo industriale multiproduttivo, dove alle auto elettriche si affiancheranno studi per la produzione di fiction tv. E' questo il futuro dello stabilimento di Termini Imerese secondo quanto previsto dall'intesa raggiunta ieri tra le parti e alla firma ufficiale domani, a Roma, presso il ministero dello Sviluppo economico.

L'accordo di programma coinvolge da un lato il ministero, la Fiat, la Regione Sicilia, la Provincia di Palermo e l'Area di sviluppo industriale (Asi) proprietaria delle aree. Dall'altro i sette gruppi che hanno presentato proposte per iniziative industriali nel polo siciliano della Fiat. L'investimento complessivo è di oltre un miliardo con 650 milioni di euro attesi dalle aziende private ed altri 350 dai soggetti pubblici coinvolti, mentre in termini occupazionali i posti lavoro dovrebbero diventare 3.300 dai circa 1.500 attuali della Fiat.

E proprio sul ruolo della Fiat nella riconversione è nata la prima polemica. Nel corso dell'audizione di stamattina a Montecitorio 1, Sergio Marchionne ha ribadito la disponibilità dell'azienda a collaborare, ma ha chiesto come garanzia "che tutti i nostri lavoratori ricevano una lettera di assunzione dalla futura proprietà". La risposta del presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, è stata secca: "Apprendo
dalla parole dell'amministratore delegato Sergio Marchionne di una presunta volontà della Fiat a collaborare per Termini Imerese - dice Lombardo -. Per il bene di questa nostra area industriale chiedo soltanto che non si faccia più vedere e sentire".

I sette progetti - Tornando all'accordo di programma, due dei sette grandi investitori sono del settore automotive: la De Tomaso di Gian Mario Rossignolo (auto di lusso) e la Cape Reva di Simone Cimino (auto elettrica). Le altre cinque spaziano dall'energia (Bio Gen Termini, pannelli solari) alle serre fotovoltaiche (Ciccolella), dalla grande distribuzione (Newcoop), negozi franchising, alla produzione di protesi mediche (Lima) fino al mondo delle fiction (Med Studios). Rimane invece in 'stand by' l'ottava proposta, giunta in ritardo, della DR Motor Company (settore auto), che potrebbe rientrare in gioco qualora, ha spiegato il ministro Paolo Romani, "laddove qualcuna delle iniziative non dovesse avere il percorso da noi immaginato".

I sette citati sono i progetti approvati dopo essere stati inseriti nella lista ristretta stilata da Invitalia, advisor per l'operazione. Gli investimenti pubblici sulla riconversione del polo di Termini Imerese ammonteranno a 450 milioni di euro: 100 milioni dal Ministero dello sviluppo e 350 milioni dalla Regione Sicilia (di cui 200 milioni per la reindustrializzazione del sito e 150 per le infrastrutture).

"Da una situazione di crisi ne abbiamo ricavato una straordinaria case history italiana di ristrutturazione aziendale, industriale, che dà anche alla Sicilia la possibilità di raddoppiare l'occupazione", ha commentato il ministro Romani annunciando l'intesa. Ora, ha aggiunto il ministro, "è ovvio che si deve cominciare a lavorare" e che le sette aziende in ballo "devono assumersi tutti gli oneri e tutti i rischi di impresa che ci sono comunque". I sindacati hanno espresso prudente soddisfazione per l'accordo: "Ora aspettiamo i fatti", dicono tutti, mentre la Cgil rinvia il giudizio a "quando ci sarà un piano chiaro".

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