sabato 5 marzo 2011

Negozi aperti il 17 marzo per la festa dell'Unità d'Italia

VIVA l’Italia, l’Italia dello shopping. I 150 anni dell’unità non verranno festeggiati dai commessi del centro, i clienti li festeggeranno comprando. L’amministrazione ha deciso: Il 17 marzo i negozi del centro storico potranno aprire, non potranno farlo invece quelli della periferia, compresi i centri commerciali e i supermercati che su iniziativa di Esselunga e tramite la loro associazione, Federdistribuzione, avevano chiesto di potere aprire anche loro nel giorno di festa nazionale. Mentre la Coop ha dichiarato la volontà di chiudere, qualsiasi fossero le decisioni.

Spiega il vicesindaco Dario Nardella: «Il 17 marzo è un giorno festivo e i negozi del centro storico possono stare aperti tutti i giorni tranne alcune feste inderogabili, tra cui però non c’è la festa per i 150 anni. Quelli fuori dal centro hanno già le loro domeniche di apertura, anche lì non è prevista la festa per l’unità. Per cambiare le regole avremmo dovuto riconvocare il tavolo di concertazione e il governo, decidendo così in ritardo, non ce ne ha dato il tempo».

Nardella si riferisce al piano degli orari commerciali, varato recentemente ma quando ancora non era stata decisa la festa dell’unità, che stabilisce per i negozi del centro storico e turistico la possibilità di stare aperti sempre, domenica o festa che sia, tranne tre giorni: Natale, Santo Stefano e il primo gennaio. E per quelli fuori del centro storico prescrive invece la chiusura tranne 22 domeniche o festività l’anno, già tutte messe in calendario: se si vuole cambiare e dare deroghe o all’apertura o alla chiusura si deve concertare la novità con le categorie economiche e con i sindacati. «Questo prescrive la legge regionale e noi non possiamo fare altro», conclude Nardella. Ma non tutti sono d’accordo, a partire dai sindacati dei commessi che ricordano a proposito l’obbligo di concertazione come l’anno scorso la deroga alla chiusura del primo maggio, allora ancora considerata festività assoluta prima che fosse depennata dal piano orari del 2011, fu data nonostante il loro no.

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